La "rivolta dei briganti"
Ultima modifica 13 marzo 2024
I moti in favore di Francesco II che scoppiarono in Abruzzo, a partire dal 1860, interessarono anche la vallata dell´Orta ed in particolar modo il borgo di Caramanico.
"... Forti del capobanda Angelo Camillo Colafella del prossimo villaggio San Giacomo, credeano quei facinorosi di poter tutto osare con prestigio del nome borbonico. Essi per prorompere attendeano con ansia il 21 ottobre del 1860, giorno della votazione del blebiscito"
In occasione del voto i rivoltosi si diressero presso il municipio di Caramanico, infransero le porte del corpo di guardia impossessandosi delle armi e liberando i detenuti. La rivolta si estese alla contrada San Tommaso, ai vicini paesi di Salle, Musellaro e Sant´Eufemia, dove a capo dei briganti fu posto lo scalpellino Camillo Colafella ed quale mosse verso Caramanico. Nel corso della rivolta furono assassinati a colpi di scure e roncole due messi comunali e una guardia nazionale con il figlio. I disordini furono sedati soltanto il 25 ottobre con l´arrivo della forza pubblica "nazionale".
Per saperne di più:
Storia del brigantaggio in Abruzzo dopo l´Unità - Romano Canosa - 2001 Edizioni Menabò